STRALCIO PGT
Nel pieno perseguimento degli obiettivi indicati dal Bando la proposta è volta a definire le modalità di progettazione architettonica ed urbanistica di un edificio destinato a Biblioteca, caratterizzato da elevati criteri di sostenibilità ambientale e di vivibilità e che contribuirà a costituire un polo culturale-ricreativo di riferimento per l’intero paese.
L’ubicazione e la posizione strategica dell’area, il contesto ed il tessuto economico/sociale circostanti, conferiscono all’area oggetto di riqualificazione un ruolo determinante e strategico, oltre che l’opportunità per individuare un nuovo polo attrattivo per la frazione di Capriano, coniugando/integrando vecchi e nuovi edifici con le attività insediate e da insediare.
La proposta progettuale relativa agli spazi esterni è volta alla valorizzazione ed alla piena fruibilità del patrimonio ambientale e le soluzioni progettuali indicate sono tutte nell’ottica della reversibilità, oltre a privilegiare l’utilizzo di materiali naturali quali pietra, vetro ecc. o a bassissimo impatto, e comunque in mimesi con il contesto eco sostenibile e naturalistico nel quale si inseriscono.
Elemento importante e caratterizzante lo spazio naturale è stato lo studio non solo dei percorsi ciclo pedonali da un punto di vista planimetrico, ma anche dei dettagli materici di realizzazione; infatti, attraverso l’impiego di materiali lapidei ad impatto ambientale quasi nullo, si sono definiti percorsi che ben si integrano nel contesto esistente, resi, al contempo, solidi, sicuri, privi di polvere. Differenti cromie e disegni ne distinguono le diverse funzioni.
ESEMPIO PAVIMENTAZIONE PERCORSI CICLO PEDONALI E PIAZZE
Più precisamente si è scelto di realizzare diverse piazzette di forma quadrata, caratterizzate da una pavimentazione in Pietra di Luserna, locale del territorio brianzolo.
La scelta di riproporre la forma quadrata per tali aree di progetto nasce dalla volontà di richiamare la geometria della già esistente piazzetta sita a ridosso della baita dell’Associazione Nazionale Alpini.
Per i percorsi ciclo pedonali si è invece scelto di utilizzare il sistema in stabilizzato STABILSANA, particolarmente adatto per la costruzione di stradelli ecologici e drenanti che trova frequente impiego nella realizzazione di piste ciclabili, percorsi in parchi, giardini, aree giochi, ecc.
In funzione della destinazione d’uso, per l’applicazione di tale sistema, è sufficiente modulare, di volta in volta, il rapporto fra i componenti principali: materiale terroso, stabilizzante per terreni ed acqua. L’addizione di STABILSANA disciolto nell’acqua è finalizzato all’omogeneizzazione della miscela terra/legante, alla neutralizzazione delle sostanze organiche attive presenti nel terreno di risulta, nonché al miglioramento dell’efficienza e delle prestazioni del conglomerato naturale nel suo insieme.
La scelta di tale materiale è nata non solo dalla volontà di mantenere la cromia del terreno, in quanto la colorazione del legante non altera in maniera significante l’originaria colorazione del terreno, ma anche per i costi ed i tempi più contenuti di realizzazione, per l’economia e la semplicità di manutenzione sia ordinaria che straordinaria, per l’innalzamento delle condizioni di sicurezza ottenuto attraverso l’aumento della macrorugosità superficiale e soprattutto per i vantaggi ambientali che si ottengono con la realizzazione di pavimentazioni ecologiche, quali:
• l’abbattimento delle polveri prodotte che migliora la qualità della vita dei fruitori;
• la lavorazione “a freddo”, che riduce l’emissione di fumi o esalazioni, con minori consumi energetici;
• la preventiva scelta del colore degli inerti, che consente di ottimizzare l’integrazione della strada nel contesto ambientale.
La linea portante dei percorsi pedonali e ciclabili è costituita dall’asse nord-sud, in analogia allo sviluppo dell’area, in modo da favorire il semplice raggiungimento di tutte le aree del comparto ed agevolare l’accesso all’edificio di progetto, nonché favorire la fruizione degli spazi verdi per la socializzazione e per il gioco dei bambini.
Si è volutamente scelto di non inserire all’interno dell’area alcun percorso carrabile con l’obiettivo di ridurre il più possibile le fonti inquinanti.
Nella progettazione del sistema di illuminazione degli spazi pubblici, si è tenuto conto della funzione della luce in rapporto all’ambiente ed alle attività umane, ponendo l’accento sul tema del risparmio energetico.
È previsto, quindi, che siano impiegati sistemi di illuminazione a LED a basso wattaggio, che saranno utilizzati per soddisfare l’esigenza di illuminazione di tutti quei nuovi spazi pubblici previsti nel progetto di riqualificazione urbanistica.
La scelta di utilizzare un’illuminazione a LED nasce non solo dalla necessità di avere costi di manutenzione e gestione estremamente bassi, ma soprattutto dall’intenzione di ridurre l’inquinamento luminoso. Ogni singolo LED ha infatti una emissione luminosa di nessun interesse illuminotecnico, ma grazie all’uso di ottiche secondarie si ottiene una ridistribuzione della luce emessa dal LED nella direzione voluta, al contrario delle lampade tradizionali che sono invece omnidirezionali.
I corpi illuminanti previsti, intesi anche come elementi di arredo urbano, sono atti a sopportare le più gravose condizioni ambientali, di esercizio e a scongiurare i danni prodotti da atti di vandalismo.
Il progetto di illuminazione dei percorsi e del verde urbano è stato sviluppato con i seguenti criteri:
– illuminazione DIFFUSA a 360° consumo 17 W, con livello di illuminazione medio orizzontale ad altezza di circa 90 cm dal piano di calpestio per le aree verdi;
– illuminazione DIFFUSA a 360° consumo 5 W, con livello di illuminazione alta orizzontale calpestabile per i percorsi realizzati sopra le coperture dell’edificio praticabili;
– illuminazione DIRETTA ottenuta con pali di altezza 4 mt consumo 24 W, per i percorsi ciclo pedonali e di sosta;
– illuminazione di EFFETTO ottenuta con proiettori da incasso collocati nelle facciate dell’edificio.
Malgrado il basso wattaggio impiegato è stato così possibile ottenere la giusta illuminazione necessaria a garantire la fruibilità dei luoghi, nonché percepire un ambiente ampio e sicuro, mantenendo bassi i costi di manutenzione e di gestione.
ESEMPIO ILLUMINAZIONE PERCORSI CICLO PEDONALI E PIAZZE
Vista l’orografia del terreno, costituita da un fronte collinare con notevole dislivello, si è scelto di realizzare una struttura semi-ipogea ottenuta attraverso la realizzazione della copertura verde praticabile creando così una continuità con l’attuale parco, che potrà svilupparsi in direzione ovest e terminare con un “belvedere” verso l’abitato sottostante.
Dal punto di vista architettonico è stata adottata la tecnologia della copertura verde e pareti verdi accostate ad una struttura di acciaio e vetro oltre a tamponamenti in calcestruzzo. Le grandi vetrate a tutt’altezza permettono l’interscambio e la massima percezione dell’esterno a parco da parte dei fruitori della Biblioteca, con conseguente beneficio delle condizioni di vivibilità e fruizione degli spazi interni.
A ciò si aggiungono le particolari caratteristiche di sostenibilità ambientale e l’attenzione al risparmio energetico offerti dall’edificio.
Una copertura verde influisce infatti sugli aspetti di controllo dei flussi energetici, delle azioni meteoriche e del clima acustico; nei mesi caldi l’incidenza dei raggi solari causa nel tetto un elevato accumulo termico che, se non propriamente controllato attraverso i requisiti di isolamento e di inerzia termica di un buon pacchetto di coibentazione, può provocare un forte surriscaldamento degli ambienti sottostanti ed il conseguente ricorso all’utilizzo di sistemi di condizionamento. Il verde pensile permette di ridurre tali temperature superficiali della copertura e di ritardare nel tempo il picco massimo di energia entrante in regime estivo, in funzione dello strato di massa colturale. In genere, grazie all’azione fito-traspirante innescata naturalmente dalla presenza dello strato verde, il tetto verde comporta una riduzione di circa il 40 % delle dispersioni di calore invernali e l’aumento di circa il 35% dell’inerzia termica della copertura. In questo modo le temperature superficiali della struttura ricoperta a verde non superano di norma i 30°C contro gli 80-100°C di una copertura tradizionale, con effetti positivi sul comfort abitativo.
Per quanto riguarda la protezione dai rumori esterni, aumentando la massa dell’elemento di separazione tra interno ed esterno si ha aumento del potere fono-isolante con importanti benefici sul livello sonoro dell’ambiente sottostante, co
Altro elemento caratteristico del volume progettato è la parete verde posta ad ovest, che consente non solo di mascherare da questa visuale l’involucro architettonico nell’ambiente circostante, ma soprattutto per i benefici energetici che ne conseguono.
Tale parete, oltre a rappresentare un elemento architettonico, va a costituire una “seconda pelle” per l’edificio, migliorandone così l’isolamento termico, evitando l’irraggiamento diretto dei raggi solari sulla parete e riducendo la trasmissione del calore all’interno; inoltre contribuisce a catturare le polveri sottili PM10 sempre presenti in ambiente urbano.
Il sistema utilizzato per la realizzazione di tali pareti verdi è GREEN LIVING WALL: si tratta di un sistema di inverdimento per rivestire con essenze vegetali le facciate degli edifici, ottimizzando il consumo di fertilizzanti, acqua ed energia. Esso è costituito da un pannello in alluminio leggero riciclato ed inossidabile, diviso al suo interno in celle brevettate per depositarvi il substrato di terriccio di coltivazione e consentire un adeguato apporto idrico alle piante con un libero drenaggio dell’acqua di irrigazione.
I pannelli sono infatti progettati per avere un’efficiente circolazione del flusso d’acqua al proprio interno senza rimuovere il terriccio di coltivazione delle piante, in quanto ogni modulo è dotato sulla parte superiore di una scanalatura per alloggiarvi il tubo di irrigazione a goccia. Attraverso questo sistema l’acqua scorre dall’alto verso il basso lungo l’intero pannello, riuscendo a raggiungere ogni cella per garantire un corretto apporto idrico alle essenze.
Ogni pannello è modulare; il fissaggio alla parete si effettua attraverso profili metallici lineari, disposti orizzontalmente ed in file verticali, per consentire che ogni modulo venga ancorato ad essi lungo i suoi bordi superiore ed inferiore per mezzo di viti.
Sulla superficie del modulo sono ricavate delle tasche per la messa a dimora delle specie vegetali; queste vengono precoltivate in vivaio e scelte in base al microclima del luogo; inoltre l’inoculo di funghi micorrizici, associati sinergicamente a microrganismi rizosferici utili, favorisce lo sviluppo radicale, la resistenza agli stress e l’incremento della capacità di auto nutrizione.
Tale sistema di inverdimento è stato scelto in quanto particolarmente idoneo per rivestimenti curvi ed inclinati e perciò adatti alle pareti inclinate ad ovest di progetto.
Nell’ottica di una espressione visiva di staticità e durabilità dell’edificio, per il prospetto nord, si è optato per la realizzazione di una parete di tamponamento in calcestruzzo a vista realizzato con particolare attenzione alla qualità estetica della finitura superficiale; su tale parete sono state inserite le finestrature a nastro senza massicci montanti, a rappresentare quasi “lame di luce” direttamente aperte sulla sala lettura al primo piano e prive del sistema di oscuramento previsto in tutta la parete vetrata a sud.
Relativamente alla composizione del calcestruzzo da impiegare, i parametri che dovranno influenzare la qualità estetica degli elementi in calcestruzzo sono rappresentati principalmente:
• dal tipo di cemento: per evitare variazioni cromatiche è necessario che il conglomerato venga tutto confezionato con lo stesso tipo/classe di cemento. Il cemento Portland conduce a superfici con tonalità cromatiche sul grigio, mentre superfici più chiare si possono ottenere con cemento Portland al Calcare;
• dall’acqua di impasto che non deve essere acqua di riciclo;
• dal tipo di aggregato: il colore delle superfici in calcestruzzo dipende anche dal colore degli aggregati e, in particolare, da quello delle sabbie. Pertanto, è necessario che durante la fornitura del calcestruzzo non cambi la fonte dei materiali lapidei;
• dal dosaggio di cemento.
In fase progettuale si è scelto di realizzare la parete in calcestruzzo a vista di colore grigio per creare un netto contrasto con la trasparenza della parete a sud realizzata in vetro ed acciaio.
ESEMPI DI PARETI IN CALCESTRUZZO A VISTA
Ulteriore elemento architettonico che caratterizza l’idea progettuale è il prospetto sud, realizzato interamente in vetro, lasciando a vista quindi la struttura portante in acciaio prevista per l’intero edificio.
In tale parete si sono volutamente messi in evidenza i telai in acciaio degli infissi, con l’intento di creare un mosaico vetrato a vista, che non venisse distorto dal necessario sistema di oscuramento.
A tal proposito, per determinare la soluzione di ombreggiamento più idonea e meno invasiva, abbiamo effettuato un accurato studio illuminotecnico ed un’analisi dettagliata dell’ombreggiamento.
La scelta del sistema di oscuramento più adeguato per le superfici vetrate esposte a sud si basa su uno studio dei livelli di ombreggiamento. Sono state testate tre ipotesi differenti: un sistema di lame orientabili disposte orizzontalmente a definire una pensilina alla quota di gronda della copertura, un sistema di lame verticali che segue l’andamento dei montanti di acciaio della parete stessa e infine un sistema di oscuramento tipo “a veneziana” microforata inserita all’interno della vetrocamera.
La modellazione tridimensionale e l’analisi effettuata con il software Autodesk Ecotect Analysis hanno portato ad escludere le prime due soluzioni.
Nel primo caso si è riscontrato che anche con una larghezza di aggetto di 3 metri di pensilina, nei mesi e nelle ore più calde dell’anno, non si sarebbe evitato l’abbagliamento al livello di piano di lavoro, considerando a + 0,85 cm dalla quota di calpestio. Più nello specifico, i problemi maggiori riguardano la vetrata al piano superiore che risulterebbe esposta all’irradiazione solare diretta dalle ore 6:00 alle ore 18:00 in tutti i mesi dell’anno.
Nel secondo caso, inserendo degli elementi verticali aggettanti 50 cm dalla superficie vetrata, si rileva che allo stesso modo la superficie vetrata della sala lettura risulta esposta all’illuminazione diretta dalle ore 6:00 alle ore 17:00 nei mesi di maggio, giugno, luglio, agosto e settembre.
Non reputando accettabile tale grado di discomfort visivo nonché termico, si è scelto di utilizzare un sistema costituito da mini-lamelle microforate orientabili, in grado quindi di schermare la componente abbagliante senza rinunciare ad un’adeguata componente diffusa all’interno.
L’utilizzo del vetro è un elemento caratteristico del nostro progetto, presente non solo quale componente di chiusura del prospetto sud, ma anche per la realizzazione dei connettivi verticali e di alcune tramezzature interne; abbiamo infatti previsto la realizzazione di una scala rettilinea, larga cm 160 interamente vetrata per l’accesso al piano primo ed un ascensore panoramico di forma circolare, anch’esso vetrato, di accesso al piano primo e al belvedere realizzato in sommità della copertura, scopo consentire la fruizione anche agli utenti con limitate capacità motorie
La scelta di utilizzare il vetro anche per alcune partizioni interne nasce dalla volontà di imprimere agli utenti della biblioteca la sensazione della maggior possibile ampiezza e luminosità dello spazio circostante, in netta sintonia con l’area verde esterna.
Le partizioni interne opache, di delimitazione di alcuni spazi di servizio, sono previste in pannelli a secco in cemento legno BETONWOOD; tali pannelli uniscono le vantaggiose caratteristiche del cemento con le caratteristiche del legno; inoltre questo particolare pannello garantisce un’ottima soluzione per interventi mirati ad ottenere alti livelli di sfasamento termico ed acustico. Mediante l’uso di questo sistema si è data valenza al carattere sostenibile di tale tecnologia unendovi tutti i vantaggi di una costruzione a secco, sia in termini di costi che di tempi di realizzazione.
Nella redazione del Computo Metrico Estimativo Sommario, nonché del Quadro Economico, si è fatto riferimento all’Elenco Prezzi della Regione Lombardia 2011 mentre per le voci di spesa non presenti ci si è riferiti al listino prezzi delle varie aziende fornitrici.
Dalla stima sommaria dei costi di costruzione del fabbricato e delle opere di sistemazione esterna dell’adiacente parco risulta, per le opere previste, un costo complessivo di € 713.648,43 al netto di IVA ed oneri professionali.
Tale importo non comprende i Costi della Sicurezza, indicati invece nel Quadro Economico e stimati in € 42.820,00.
In conclusione l’importo totale di realizzazione dell’opera risulta:
Importo opere edili ed impiantistiche € 713.648,43
Costi della sicurezza € 42.820,00
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TOTALE € 756.468,43 < € 850.000,00